C’è nella vita di ogni Autore, io penso, il momento in cui per qualche motivo misterioso abbandona per un attimo il suo abituale modo di scrivere, e si apre in una dimensione assolutamente fuori dal tempo e dallo spazio…
è probabilmente quello che mi è successo con Minuetto, quando sedendomi al pianoforte ho simulato una sequenza ordinata di note classicheggianti, al quale fa seguito una melodia ripetuta e ossessiva, che alla fine
però di tutto sfocia in un’atmosfera calma ed evocativa che ha il sapore di una ‘’morale della favola’’ a lieto fine.
Quando ho composto questa Canzone, non sapevo se mi trovavo di fronte ad un brano sconclusionato, o alla scrittura di una mini commedia musicale…non sapevo che nome dargli…
ed è stata anche la bravura del grande Franco Califano, che ha dato il senso del tutto, con il suo testo che pur seguendo il ritmo dei vari momenti, gliene ha dato il senso ed il significato vero. Franco è stato mitico..
Parte con una narrazione ‘’è un’incognita ogni sera mia’’, dopo il quale segue il momento ossessivo delle cose dei gesti e delle azioni,’’sono tua, sono tua, sono mille volte tua’’, per arrivare alla fine alla morale finale
che riassume il tutto ‘’e continuo nella stessa via, sempre ubriaca di malinconia’’.
La Canzone è un capolavoro di incontro fra la musica e il testo che ne segue gli andamenti…ecco perchè è unica.
E’ un’incognita
ogni sera mia…