Era il 1971, e in un giorno  di primavera Giovanni Sanjust, che era il produttore di una ragazza giovane che proveniva da un paese della Calabria, precisamente Bagnara Calabra, si presentò alle mie Edizioni Come il Vento e venne da me per chiedermi un pezzo da dare a questa cantante che si chiamava Domenica Bertè..

Io lì per lì, che preferivo dare questo brano a qualcuna di successo come Mina o Vanoni, tentennai, ma Giovanni mi fece sentire questa nuova voce promettente e mi convinse subito a darglielo.

Il testo fu affidato al bravissimo Bruno Lauzi, e l’anno dopo nel 1972 la Canzone fu presentata al Festivalbar, vincendolo alla grande… Era nata una nuova immensa Stella…

Due mani fredde nelle tue, bianche colombe dell’addio…